Di fronte al dubbio per cui l’ansia provocherebbe danni al cervello, cerchiamo di fare chiarezza: l’ansia è un’emozione senz’altro negativa e debilitante per chi si trova a doverla affrontare e nel lungo termine è possibile stabilire una correlazione tra ansia e la presenza di danni al cervello.

Da molti anni studiosi e ricercatori indagano tra le relazioni che ci sembrano esserci tra stress, disturbi emotivi come ansia e attacchi di panico. Certamente esiste un legame per cui lo stress può generare episodi di ansia e l’ansia a sua volta sottopone il cervello (e il corpo) ad un lavoro eccessivo ed usurante. Ma andiamo nel dettaglio.

Effetti di ansia e stress sul funzionamento del cervello.

La comprensione degli effetti dell’ansia sul cervello è il risultato di numerosi studi scientifici condotti da ricercatori e scienziati in diverse aree, tra cui la neuroscienza, la psichiatria e la psicologia. Tali studi utilizzano diverse tecniche per esplorare la relazione tra ansia e cervello, come l’imaging cerebrale (ad esempio, la risonanza magnetica), l’elettroencefalografia (EEG) e la neurochimica. Queste ricerche sono in grado di fornirci una comprensione sempre più dettagliata del modo in cui l’ansia impatta sulla struttura e sulla funzione del cervello e di come il cervello reagisce a trattamenti consigliati per combattere i disturbi d’ansia.

In particolare un gruppo di ricercatori del Rotman Research Institute at Baycrest Health Sciences, in Canada ha pubblicato a inizio 2016 una revisione di studi che prendevano in esame le aree cerebrali attivate quando proviamo ansia, paura o stress. Dai risultati è emerso che le stesse aree che si attivano in questi 3 contesti sono sovrapponibili a quelle che vengono coinvolte da malattie come la depressione o la demenza di Alzheimer. Questo spiegherebbe il legame tra stress cronico, ansia cronica e disturbi neuropsichiatrici compresa la depressione e l’Alzheimer.

L’ansia cronica e lo stress cronico possono quindi avere effetti negativi sulla struttura e sul funzionamento del cervello. Ad esempio, lo stress cronico può causare cambiamenti nei circuiti del cervello coinvolti nell’elaborazione dell’ansia e delle emozioni e nel lungo periodo può anche aumentare il rischio di sviluppare malattie degenerative del sistema nervoso. Ovviamente non è un’equazione matematica e non dobbiamo compiere l’errore di generalizzare: ogni caso e ogni persona vanno valutati in base alle proprie specificità.

 

L’ansia cronica si può curare?

L’ansia cronica si può curare e chi ne soffre può guarire. Ma quando preoccuparsene davvero? Una certa quantità di ansia e stress sono considerate normali (a volte anche sane) nella vita di tutti i giorni. Il problema sorge quando la frequenza e l’intensità con cui si presentano sono diventate ingestibili e prevaricanti ai danni della qualità della nostra vita (interferendo con relazioni interpersonali, lavoro, scuola, famiglia) e a lungo andare probabilmente anche delle funzioni cerebrali dell’individuo. In quel caso è necessario fermarsi ed rivolgersi a dei professionisti.

Leggi anche: Cosa succede nel corpo di una persona ansiosa e come combattere l’ansia.

Lo stato di sgomento e angoscia prolungato in cui l’ansia può indurre genera una serie di reazioni nocive nel nostro corpo che influiscono negativamente sul sistema immunitario, metabolico e cardiovascolare. Se non si interviene inoltre si possono verificare sul lungo periodo fenomeni di degenerazione neuronale nelle zone deputate alla memoria e all’orientamento spaziale come l’ippocampo.

curare ansia cronica

Ma ripeto, niente paura: l’ansia cronica è una condizione che può essere trattata e gestita con una combinazione di terapie (e farmaci solo dietro indicazione di un eventuale psichiatra). Ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è molto efficace nel definire un percorso rieducativo individuale dei pensieri, dei comportamenti e delle emozioni che contribuiscono alla formazione dello stato ansioso. Una volta che i sintomi dell’ansia sono sotto controllo, è importante continuare a lavorare con il proprio terapeuta o il medico, per identificare e gestire le cause sottostanti dell’ansia cronica e per prevenire eventuali recidive.

 

Se senti di avere bisogno di un sostegno psicologico per la cura dell’ansia, contattami e parliamone insieme.

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