La depressione viene considerata un disturbo dell’umore perché le persone depresse si sentono tristi, abbattute, incapaci di svolgere i compiti della vita quotidiana.

Questo disturbo altera anche il modo in cui una persona pensa a se stessa in quanto tende a sentirsi apatica, ad avere un’insufficiente motivazione e a non provare piacere nelle attività quotidiane, incluse quelle che un tempo le sembravano piacevoli. Spesso è accompagnata da sintomi quali alterazione del sonno e inappetenza. La depressione comporta un ripiegamento egocentrico su se stessi e impedisce di valutare sia i bisogni dell’altro che del mondo circostante. E’ presente in tutte le età, inclusi gli adolescenti e i bambini in età scolare anche se maggiormente nelle donne in un rapporto di due a uno rispetto agli uomini. E’ uno dei disturbi maggiormente associati al rischio di suicidio.

Per semplificare si possono considerare quattro tipologie di disturbi che hanno un andamento fisico e ciclico:

Depressione maggiore: umore depresso, perdita di interesse e riduzione delle attività quotidiane, perdita di peso, insonnia o ipersonnia, perdita di energia, scarsa capacità di concentrazione, idee suicide. Per essere considerata patologica, questa condizione deve portare un cambiamento totale rispetto all’umore che la persona ha normalmente;
Episodio maniacale: caratterizzato da umore elevato ed irritabile, elevata autostima, poca necessità di dormire, logorrea, iperattività, facile distraibiltà, azioni chiaramente pericolose che procurano piacere;
Disturbo bipolare: spesso si manifesta all’inizio come ipomania e può mascherarsi come abuso di alcol o di sostanze stupefacenti o come scarso rendimento scolastico o lavorativo. Se non trattato, il disturbo tende a peggiorare e porta ad episodi di mania o/e depressione;
Distimia: sensazione di depressione prevalente per anni caratterizzata da variazioni dell’appetito, disturbi del sonno, scarsa autostima, difficoltà di concentrazione e riduzione delle capacità decisionali.