L’educazione sessuale e affettiva è uno strumento molto importante per i giovani e per gli adulti.

In italia tuttavia è una materia quasi sconosciuta, non è oggetto di programmi scolastici canonici. Tuttavia, come si suol dire, i tempi sono cambiati e i giovani nel 2021 hanno maturato una certa consapevolezza in materia ed esprimono il bisogno di programmi dedicati che possano aiutarli a vivere meglio la loro intimità

I giovani hanno bisogno di comprendere il sesso, non solamente come atto pratico e riproduttivo ma anche come erotismo, piacere maschile, femminile e legato all’identità di genere.

Tuttavia viviamo ancora in un’epoca, e in un paese, in cui tanti tabù sono duri a morire e ostacolano il cambiamento dell’approccio alla sessualità. È ancora difficile nelle famiglie italiane riuscire a parlare liberamente di sesso e accettare l’educazione sessuale come parte integrante del percorso di crescita degli adolescenti. In altri paesi d’Europa e del mondo, al contrario, l’educazione sessuale e affettiva è una materia con la stessa dignità delle altre, grazie alla quale i giovani vengono preparati, informati e guidati ad affrontare la loro sfera più intima. Inoltre in questo modo si danno loro strumenti per difendersi dalla disinformazione e dalle fake news.

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Cos’è l’educazione sessuale?

La definizione di educazione sessuale fornita dagli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa è la seguente:

Educazione sessuale significa apprendere relativamente agli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità. L’educazione sessuale inizia precocemente nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e la vita adulta e mira a sostenere e proteggere lo sviluppo sessuale. Gradualmente essa aumenta l’empowerment di bambini e ragazzi, fornendo loro informazioni, competenze e valori positivi per comprendere la propria sessualità e goderne, intrattenere relazioni sicure e gratificanti, comportandosi responsabilmente rispetto a salute e benessere sessuale propri e altrui.

Inoltre gli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa spingono verso una concezione olistica dell’educazione sessuale, che comprende la semplice prevenzione dei problemi di salute, la concezione della sessualità come elemento positivo del potenziale umano, come fonte di soddisfazione e arricchimento nelle relazioni intime.

Quindi ci si allontana dalla considerazione tradizionale dell’educazione sessuale come pericolosa, in quanto collegata a gravidanze indesiderate e infezioni sessualmente trasmesse (IST).  Un approccio olistico invece aiuta a far maturare in bambini e ragazzi le competenze per definire e far fiorire autonomamente la propria sessualità e le proprie relazioni nelle varie fasi della loro crescita. L’educazione sessuale fa parte dell’educazione più generale del bambino e contribuisce a lungo termine a migliorare la qualità della vita, la salute ed il benessere dell’individuo.

 

Educazione sessuale prima di tutti in famiglia.

Crescendo gli adolescenti apprendono i primi concetti di sessualità in gruppi informali come familiari e amicali. I genitori in particolare sono di primaria importanza, prima ancora degli educatori di professione (in ambito medico, pedagogico, sociale e psicologico). In famiglia purtroppo si sceglie spesso il silenzio su questo argomento, senza considerare che è anch’esso un modo di comunicare: infatti con il silenzio si comunica che di questa cosa non si può parlare, si censura l’argomento e si instaura un potente tabù. Questo può inibire o condizionare negativamente il processo di crescita dei ragazzi, che approfittando del silenzio degli adulti cercano di carpire informazioni dove e come possono: spesso online e tra amici di pari livello. E si sa, ciò che Internet propone, al di là di soddisfare la morbosa curiosità del momento, sono modelli di sessualità spesso non sani, non reali e a volte disfunzionali.

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L’importanza dell’educazione sessuale a scuola.

Accanto all’educazione informale dei genitori è fondamentale affiancare circuiti educativi formalizzati come scuola, libri, siti internet educativi, programmi educativi e i servizi (sanitari).  Tuttavia introdurre l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole non è facile: molto spesso si incontrano resistenze basate principalmente sul timore di affrontare l’argomento prematuramente.

In realtà sarebbe bene fare proprio quanto sostenuto dall’Istituto Superiore di Sanità, ovvero che la scuola, essendo il luogo più frequentato da bambini e ragazzi, può essere il teatro ideale per trattare questi argomenti, divulgare modelli comportamentali sani, guidare verso scelte consapevoli, mediare tra famiglie, mass media e servizi sanitari.

Oltre alla conoscenza del proprio corpo, del corpo maschile e femminile, dei processi riproduttivi, della salute sessuale e come preservarla, occorrerebbe educare anche al rispetto e alla salvaguardia della sfera relazionale ed emotiva che accompagna la crescita di ogni persona: la vita sessuale di un individuo è un ampio quadro composto da tante sfumature, tra le quali anche un’ampia fetta di emotività ed affettività, anch’esse necessarie al sano sviluppo biologico, psicologico e sociale.

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